longevità del #mainframe: riflessioni su riflessioni


Reflections on the Longevity of Mainframes è il titolo di un post di Irving Wladawsky-Berger dove si può trovare una sintetica, ma completa, storia del mainframe. Dagli inizi con il System 360 fino ai nostri giorni, dove modelli cloud-based trovano, negli attuali sistemi, un buiding-block di pregio. per flessibilità ed affidabilità.

Nell’articolo Irving individua in due elementi principali la longevità dei mainframe: il primo è che l’IBM introdusse la nozione di famiglia di computers (parliamo del 1964) proponendo delle macchine di differente potenza basate tutte sullo stesso Instruction Set e che permettevano ai clienti di passare a modeli di potenza superiore, o ai futuri modelli, senza dover aggiornare i propri programmi. Il secondo è stata l’introduzione dell’OS/360, un sistema operativo unico per tutti i modelli della famiglia (tranne il più piccolo che utilizzava il DOS/360 una versione con capacità limitate rispetto all’OS/360); questo significava non dover effettuare della formazione, per gli aspetti gestionali, ogni volta che si cambiava modello.

Condivido pienamente queste considerazioni; questi due elementi si sintetizzano in quella che era la nascente architettura dei mainframe desctritta in modo preciso nel libro Principles of Operations (A22-6821) che potete trovare conservato nel sito bitsavers.org. Con questa pubblicazione l’IBM rendeva di pubblico dominio sia l’instruction set utilizzato nelle sue macchine che i meccanismi di gestione della memoria e delle operazioni di I/O. Questo permise ad altri produttori di Hw come Amdhal dal 1970 di progettare e vendere computer basati sulla stessa architettura e sui quali si poteva utilizzare il sistema operativo OS/360.

Questa architettura si è evoluta nel tempo con una caratteristica fondamentale: quella di supportare in pieno le versioni precedenti, permettendo di utilizzare applicaioni senza doverle mai modificare. Di questo se ne sono accorti tutti coloro che hanno partecipato agli innumerevoli progetti per l’anno 2000, dove per la prima volta è stato fatto, su scala mondiale, un enorme lavoro di revisione ed aggiornamento delle applicazioni per supportare il passaggio all’anno 2000. In questi progetti spesso ci si trovava di fronte a programmi scritti 10-20 anni prima e spesso di cui non si avevano più i sorgenti!

Un’altra caratteristica, che a mio parere contribuisce alla longevità dei mainframe, è che sono gli unici sistemi dove Hw, Firmware e Sistema Operativo sono disegnati e realizzati da una stessa azienda. Questo fa sì che si realizzino grosse sinergie tra questi tre strati fin dalle prime fasi di ideazione.

Queste caratteristiche hanno reso famoso il giornalista Stewart Alsop che, forse sottovalutandole, scrisse nel Marzo del 1991 “I predict that the last mainframe will be unplugged on March 15, 1996.”.

Sono passati 20 anni da questa affermazione ed i mainframe non sono scomparsi come i dinosauri, ma introducendo innovazioni ancora sono al centro delle elaborazioni vitali per la maggior parte delle grandi aziende del pianeta.

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